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Israele: i grandi assenti agli accordi con Bahrein ed Emirati


Gli accordi sottoscritti da Israele con Bahrein ed Emirati Arabi Uniti modificano gli equilibri di potere in Medio Oriente. Ecco perché

“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?”. La frase di Michele Apicella, alias Nanni Moretti, nel suo Ecce Bombo, potrebbe fotografare bene quanto successo a Washington per la firma dell’Accordo di Abramo tra Israele e Bahrein ed Emirati Arabi Uniti, con Trump come notaio. Già perché sicuramente i convitati di pietra, gli assenti eccellenti le cui ombre aleggiavano a Washington, assenti ovviamente per scelte politiche delle parti in causa, erano sicuramente Arabia Saudita, Iran e Palestina.

Gli assenti: l’Arabia Saudita

È impensabile che l’accordo di Israele con i neo partner del Golfo, soprattutto Bahrein, non sia nato con il via libera di Riad. Gli Emirati non subiscono come Manama l’influenza dell’Arabia Saudita, ma sono legati a Riad nella coalizione anti iraniana che ha nell’embargo con il Qatar uno dei suoi vertici politici. Riad ha anche offerto il sorvolo dei suoi spazi aerei ai voli israeliani che prima hanno portato la delegazione israeliana ad Abu Dhabi per perfezionare gli accordi poi firmati a Washington e poi gli altri aerei che porteranno israeliani negli Emirati e viaggiatori emiratini in Terra Santa.

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