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Israele e Libano sempre più vicini all’accordo sul confine marittimo: in ballo l’estrazione di gas nel Mediterraneo Orientale


Il lavoro diplomatico degli Stati Uniti agevola il raggiungimento di un agreement che porterebbe a Beirut risorse di fondamentale importanza. In arrivo il carico di grano dall’Ucraina

Due storici nemici che hanno trovato la strada del dialogo per risolvere una disputa sui confini marittimi, un approccio propositivo da entrambe le parti per scongiurare una nuova crisi. Israele e Libano trattano da anni sulla possibilità di un accordo di rilevanza strategica per entrambe le nazioni, con Beirut in una difficile condizione economica e sociale che, se questo deal dovesse arrivare, nel lungo periodo allevierebbe la sofferenza della popolazione. Per Israele la possibilità di superare alcuni ostacoli con il Paese dei cedri, nell’ambito di relazioni votate non più alla tensione con le nazioni arabe, nell’onda lunga degli Accordi di Abramo.

Il Mediterraneo orientale offre occasioni gasifere estrattive di crescente interesse, come la zona al largo di Cipro, Israele e Libano. È in quest’area che si trattano i confini marittimi tra Tel Aviv e Beirut, nella quale i due Paesi rivendicano 860 chilometri quadrati. A fare da ponte gli Stati Uniti, che con l’inviato della Casa Bianca Amos Hochstein trasmettono ai due contendenti le reciproche proposte. “Sono ottimista, stiamo facendo progressi. Spero di tornare nella regione per sottoscrivere gli ultimi particolari dell’accordo”, ha commentato Hochstein.

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