I regimi militari dei tre Paesi hanno dato vita all’Allenza degli Stati del Sahel. La Carta di Liptako-Gourma è un patto di mutua difesa contro le possibili minacce di ribellione armata e jihadista
54 Paesi africani hanno firmato la Dichiarazione di Nairobi che chiede l’introduzione a livello globale di una carbon tax “sul commercio di combustibili fossili, sui trasporti marittimi e sull’aviazione a cui potrebbe essere aggiunta una tassa globale sulle transazioni finanziarie”
Mercoledì 30 agosto un gruppo di ufficiali ha effettuato un colpo di stato e ha deposto il Presidente Ali Bongo, eletto il 26 agosto scorso per un terzo mandato. L’opposizione aveva denunciato brogli elettorali e violenze.
Najla Mangoush ha incontrato a Roma il Ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen: scontri e proteste nel Paese nord africano, resta difficile il superamento delle difficoltà politiche tra le due nazioni
Persiste l’incertezza in Niger. La giunta si dice aperta a negoziati, ma porta avanti decisioni e minacce che non fanno altro che allontanare il dialogo. Anche l’ECOWAS invoca il dialogo, ma non esclude un intervento militare.
Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti saranno i nuovi membri dell’organizzazione, che rappresenterà il 37% del Pil mondiale e il 47% in termini demografici.
A Johannesburg, grande assente Vladimir Putin, e grande presente Xi Jinping. Gli interessi cinesi nel summit e nella spinta all’allargamento, richiesto da una ventina di Paesi del cosiddetto Sud globale, desiderosi di entrare nel blocco dei Brics.
Per conto dei minatori sudafricani, la Chiesa Cattolica sta portando avanti una causa contro le grandi società minerarie. L’estrazione di carbone impiega 100mila persone e produce l’80% dell’elettricità in Sudafrica. In seguito all’invasione russa dell’Ucraina il carbone sudafricano ha conosciuto un nuovo picco.
I recenti scontri nella regione Amhara mostrano come l’Etiopia sia ancora molto lontana dal raggiungimento di una stabilità, ma anche quanto gli equilibri politici stiano cambiando all’interno del Paese.
Il golpe della settimana scorsa, oltre a destare la preoccupazione dell’Occidente, Francia in primis, ha avuto ripercussioni negli stati vicini e in tutto il continente africano. Sostegno da parte del Mali e del Burkina Faso. Mentre la Nigeria è pronta ad intervenire in difesa della democrazia