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Scuole di chip, gli investimenti di Taiwan nel mercato dei semiconduttori


Taiwan sta investendo per formare la sua prossima generazione di ingegneri per l’industria strategica dei semiconduttori. Riuscirà a cementare il suo ruolo nel mercato mondiale?

Con l’aumento delle tensioni nello stretto di Taiwan, la prospettiva di un attacco cinese a Taiwan si è fatta più grande negli ultimi anni. La necessità per i Paesi di tutto il mondo di considerare la loro posizione nel caso di una crisi dello Stretto è aumentata di conseguenza. Un aspetto di questi calcoli è il ruolo fuori misura di Taiwan nell’industria globale dei semiconduttori e, specialmente, quello del produttore di chip informatici TSMC. Taiwan sta ora cercando di solidificare questo suo vantaggio strategico istituendo “scuole di chip”. Tali hub specializzati, attivi tutto l’anno, dovranno formare la prossima generazione di ingegneri di semiconduttori e cementare il dominio di Taiwan su questa industria cruciale.

I piani, sostenuti dalla Presidente Tsai Ing-wen, arrivano mentre le aziende di chip investono miliardi di dollari nell’espansione delle loro capacità di produzione. Il gigante dei chip TSMC da solo quest’anno spenderà fino a 44 miliardi di dollari e assumerà più di 8.000 dipendenti. Il Governo di Taiwan ha collaborato con le principali aziende di chip per pagare queste scuole. Le prime quattro sono state istituite presso le migliori università l’anno scorso, ciascuna con una quota di circa 100 studenti di master e dottorato. “Ho specificamente richiesto che queste scuole restino aperte tutto l’anno, senza pause invernali ed estive, in modo da poter produrre rapidamente talenti”, ha dichiarato Tsai. La carenza di talenti, infatti, è una delle principali preoccupazioni per il Governo, che considera l’industria cruciale per la crescita economica e la sicurezza nazionale.

La carenza dei talenti dei chip

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