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Turchia, ombre e luci sul centenario


Importanti elezioni nel 2023: il consenso al partito AKP e al Presidente è in costante discesa, l’inflazione colpisce economia e cittadini. I successi in politica estera potrebbero compensare crisi e bilancia commerciale

Le esigenze multidimensionali della Turchia acquisiscono sempre più valore attraverso le diversificazioni diplomatiche ed economiche che il suo Presidente, Recep Tayyip Erdoğan, ha voluto imprimere alla nazione fin dalla conquista del potere, nei primi anni 2000. Sono proprio gli ultimi due decenni ad aver radicalmente cambiato l’approccio di Ankara sia in politica estera che nella visione delle potenzialità interne del Paese, tra alti e bassi significativi che, a distanza di pochi mesi dalle elezioni generali del 2023, anno del centenario, impongono un ragionamento sulla strada che la Repubblica intende seguire.

Riuscirà realmente a competere con il gigante Cina in Africa? Quanto sarà capace di proseguire con l’iniziativa di rafforzamento delle relazioni con le realtà dell’Asia-Pacifico? A tali quesiti, la risposta non può arrivare semplicemente guardando le azioni intraprese dal Ministro degli Esteri Mevlüt Çavuşoğlu, ma è necessario partire dalla politica interna, che vede per la prima volta il partito del Presidente, l’AKP, in una strutturale crisi di popolarità.

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