Il servizio cloud computing dell’azienda di Jeff Bezos conserverà materiale classificato delle agenzie di spionaggio britanniche quali GCHQ, MI5 e MI6
Amazon Web Service, il servizio di cloud computing dell’azienda statunitense di Jeff Bezos, offrirà i suoi servizi al Regno Unito e, in particolare, all’apparato d’intelligence di Sua Maestà. Le agenzie di spionaggio britanniche GCHQ, MI5 e MI6 sfrutteranno il cloud computing del colosso Usa per lo stoccaggio di dati e informazioni classificate, con un contratto di 10 anni valutato dagli esperti del settore fino a 1 miliardo di sterline.
La notizia arriva sulle pagine del Financial Times, che ricorda le pressioni delle spa agencies per l’uso di uno strumento capace di gestire al meglio il grande volume di dati necessario al lavoro di spionaggio e controspionaggio. Come già riferito ad inizio anno da Jeremy Fleming, direttore del Government Commuications Headquarters, l’uso dell’intelligenza artificiale è al centro della trasformazione dell’agenzia con la finalità di mantenere la nazione al sicuro nell’infrastruttura dell’era digitale.
L’obiettivo dell’accordo, secondo l’ex capo del National Cyber Security Centre, non sarebbe l’aumento delle capacità di stoccaggio delle informazioni, ma “l’accesso più rapido al grande ammontare di dati esistenti, il quale accesso richiede settimane o persino mesi. Con questo sistema si potranno reperire più facilmente e più efficacemente in pochi minuti”.
Non mancano le critiche per la scelta di Downing Street, dato che Amazon è un’azienda straniera e la gestione dei dati sensibili è sempre più della massima importanza. Tuttavia, secondo le indiscrezioni trapelate, server saranno dislocati su territorio britannico, senza la possibilità che Amazon abbia accesso alle informazioni presenti nella piattaforma cloud. Questo non basta ad appianare il polverone che presto si abbatterà sul Governo di Boris Johnson.
Da risolvere, infatti, ci sono una serie di questioni legate all’opinione pubblica, dato che l’accordo è stato tenuto all’oscuro dei cittadini e rappresenta “un altro preoccupante agreement tra pubblico e privato” che apre le porte all’uso dei servizi di Amazon “per diverse agenzie di sicurezza in tutto il mondo”, dice Gus Hosein, direttore esecutivo di Privacy International.
Già gli Usa siglarono un accordo con Aws nel 2013: la Cia firmò un contratto per 600 milioni di dollari per conto di tutte le altre agenzie di spionaggio statunitensi. Per quanto riguarda Londra, rimane la perplessità sulla protezione della sovranità britannica. “C’è un motivo se le tecnologie legate alla sicurezza sono sempre state costruite in house”, ha commentato al Ft un ex funzionario GCHQ.
Il servizio cloud computing dell’azienda di Jeff Bezos conserverà materiale classificato delle agenzie di spionaggio britanniche quali GCHQ, MI5 e MI6