Il Procuratore Generale Garland avverte: tuteleremo il diritto. Nel frattempo Biden è in crisi nei sondaggi e Trump si prepara per il 2024
Prima il caotico ritiro dall’Afghanistan, poi la legge sull’aborto in Texas, infine la sfida di Donald Trump per il 2024. La presidenza di Joe Biden attraversa un momento di estrema difficoltà, complicato non solo dalle questioni di politica estera ma anche da quelle in casa. Su tutte, la legge restrittiva sull’interruzione di gravidanza passata al vaglio della Corte Suprema che, insieme al ritorno sulla scena dell’ex inquilino della Casa Bianca, rischia di diventare uno tsunami per democratici e attuale Presidente.
Tra i sondaggi e Trump
L’onda lunga potrebbe farsi sentire fino al 2022, quando si terranno le elezioni di midterm e il rischio di ritrovarsi con un Congresso repubblicano. Specie se le prossime mosse in politica interna non troveranno sponda tra gli elettori, in particolare quelli indipendenti, che parrebbero aver voltato le spalle a Biden. Secondo un sondaggio NPR/PBS NewsHour/Marist, il 51% dei cittadini statunitensi non appoggia le scelte compiute dal Commander in Chief, con solo il 46% che concorda con il suo operato. Giù di 10 punti rispetto ad agosto il consenso tra gli indipendenti, -5 tra i democratici.
Il Partito repubblicano non poteva sperare in un momento più critico per la presidenza Biden, potendo attaccare i Democratici su tutti i fronti. Il ritiro delle truppe dall’Afghanistan, ad esempio, è stato definito fallimentare dal 71% degli aventi diritto di voto — 66% dei Democrats, 73% i Republicans, 75% tra gli Independents. Dati che la dicono lunga sulle difficoltà di assumere il ruolo dopo la gestione Trump — che ha, di fatto, consegnato il caos afghano all’attuale Presidente — ma che non discolpa il leader dei Democratici da quanto accaduto nel Paese, tornato in mani talebane.
La destra scalpita: già attiva in Iowa, accelera sulla raccolta fondi per la prossima campagna elettorale e si muove per controllare il flusso mediatico attraverso interventi e interviste al vetriolo. In questo frangente, svelano persone vicine a Trump, l’ex Presidente starebbe realmente pensando a una riconquista della White House. La base è dalla sua parte, mentre il super PAC trumpiano in Iowa sta reclutando personale per spingere gli obiettivi di Save America: eleggere conservatori pro Trump legati all’ideale America First.
L’aborto in Texas
Nel frattempo, il Department of Justice si schiera contro la normativa texana direttamente tramite il Procuratore Generale Merrick B. Garland. L’amministrazione Biden si è attivata fin da subito per la tutela del diritto all’aborto: come spiega Garland, il dipartimento tutelerà le cliniche che saranno sotto attacco, mentre sono già stati informati gli uffici locali dei procurati e l’Fbi. “Non tollereremo la violenza contro i centri che offrono servizi per la salute, l’ostruzione fisica o il danneggiamento delle loro proprietà”, ha spiegato l’Attorney General.
Biden ha definito la legge texana “non-americana”, mentre spera nella codifica legislativa della famigerata sentenza Roe v. Wade che ha legalizzato l’aborto a livello nazionale. Ma sarà difficile convincere il Congresso e persino la schiera dei democratici, spesso riluttanti a votare sulla tematica. “L’amministrazione è aperta a nuove idee sul come procedere”, ha detto la vice President per le relazioni governative di Planned Parenthood Action Fund, mentre per Jennifer Klein, co-chair del Gender Policy Council che sta coordinando la risposta alla norma del Texas, “si continuerà a lavorare con i nostri sostenitori, gli alleati e il Congresso per proteggere i diritti costituzionali delle persone sanciti dalla sentenza Roe v. Wade”.
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