Usa: sono molte le città che, dopo Minneapolis, pensano di riformare la polizia. Secondo un sondaggio, 9 americani su 10 sarebbero a favore, ma il Senato (repubblicano) è contrario
Usa: sono molte le città che, dopo Minneapolis, pensano di riformare la polizia. Secondo un sondaggio, 9 americani su 10 sarebbero a favore, ma il Senato (repubblicano) è contrario
George Floyd è stato ucciso a Minneapolis il 25 maggio. Soffocato dal ginocchio del poliziotto Derek Chauvin che lo aveva fermato all’uscita da una drogheria. Dopo la segnalazione del negoziante che aveva chiesto l’intervento degli agenti per una banconota falsa da 20 dollari. Quegli interminabili 8 minuti e 46 secondi del ginocchio del poliziotto sul collo dell’uomo disarmato ripresi dal telefonino di un passante, e il rantolo “I can’t breathe”, non riesco a respirare, sono diventati un simbolo, lo slogan delle rivendicazioni del movimento Black Lives Matter e di quello direttamente collegato Defund The Police.
Tra la fine di maggio e l’inizio di luglio, 26 milioni di persone in 550 città americane hanno manifestato contro i metodi brutali usati dalla polizia per l’uccisione di Floyd: sono state le maggiori protesteper i diritti civili contro il razzismo dagli anni Sessanta. Da allora poco è cambiato. La polizia ha continuato a uccidere persone di colore a un ritmo più elevato rispetto ai bianchi nelle strade americane e l’uso facile delle armi da parte di ufficiali di polizia ha continuato a suscitare proteste.
A Philadelphia, pochi giorni prima dell’Election Day, la polizia ha ucciso Walter Wallace, un afroamericano di 27 anni con problemi mentali, che per strada durante una lite familiare brandiva un coltello. La madre stava cercando di calmarlo e quando è arrivata la polizia ha tentato di fargli da schermo con il suo corpo. Due poliziotti gli hanno sparato diversi colpi. Non alle gambe come avrebbero potuto. E lo hanno ucciso. Generando violenti scontri nella città.
Polizia e sicurezza
Il futuro della polizia e la sicurezza sono diventati un incandescente terreno di scontro elettorale nell’ultimo spicchio della campagna delle presidenziali.
“La sinistra radicale democratica è diventata pazza”, twittava Donald Trump per commentare l’idea di abolire e tagliare fondi alla polizia dopo l’ondata di proteste anti razziste che ha incendiato per settimane l’America.
A Minneapolis, la città di Floyd, due settimane dopo l’uccisione, il consiglio comunale ha approvato una delibera che prevede l’abolizione del Dipartimento di polizia della città e un taglio dei fondi. Nove consiglieri su 12 hanno approvato il provvedimento mettendo un veto. Il sindaco, il democratico Jacob Frey, si è opposto. “L’obiettivo è quello di riformare e ricostruire insieme a tutta la nostra comunità un nuovo modello di sicurezza pubblica che davvero garantisca la sicurezza di tutti”, ha scritto su twitter una delle consiglieri comunali. Lo smantellamento del Minneapolis Police Department (MPD), formato da 723 poliziotti, non avverrà subito. Si tratta di un processo lungo. Non è detto che vada in porto, tra ricorsi e emendamenti. Verrà sostituito da un non meglio precisato nuovo modello di polizia che assicuri la sicurezza della popolazione, le cui funzioni verranno determinate attraverso un confronto con tutti i residenti della città.
Ripensare al modello di sicurezza
La città di Minneapolis in ogni caso si è impegnata con questa norma a riformare e a ripensare il modello di sicurezza della popolazione sulla scia dell’uccisione di Floyd. Il 38enne sindaco democratico che si è opposto al provvedimento è stato salutato all’esterno della City Hall dalle proteste dei manifestanti, al grido di “Vergogna, vergogna”, “Vai a casa Frey”.
Altre città dopo Minneapolis stanno pensando di riformare le polizie. A New York il sindaco Bill de Blasio ha annunciato il taglio di una parte delle risorse destinate al New York Police Department con un aumento dei fondi per i giovani e i servizi sociali: la polizia di Nyc ha un budget annuo di 6 miliardi di dollari. A Los Angeles il sindaco democratico Eric Garcetti ha annunciato un piano dello stesso genere che prevede di riallocare oltre 150 milioni di dollari del budget della polizia ad azioni di sostegno della comunità nera.
Trump ha riorientato la sua campagna elettorale e la sua retorica riproponendosi come l’alfiere del Law & Order e del rafforzamento dei poteri e delle risorse della polizia. Negli ultimi velenosi mesi della campagna elettorale ha cercato di associare il rivale democratico Joe Biden agli attivisti del movimento Defund The Police che chiedono di “togliere i fondi alla polizia” e vengono accusati di voler indebolire la polizia nella lotta alla criminalità.
Il movimento “Defund the police”
In questi mesi le armerie sono state svuotate dai tanti americani che hanno fatto scorta di munizioni e armi, nella prospettiva di una vittoria democratica e con il terrore di una polizia disarmata e la perdita di sicurezza. Un terrore non giustificato, ma questa è l’America divisa in due lasciata da Trump in eredità a Biden che in questi mesi, prima di vincere le elezioni, in un difficile esercizio di equilibrio per tenere assieme le due anime del suo partito ha sempre espresso il suo sostegno ai manifestanti, condannato gli episodi di violenza della polizia e il razzismo, ma non ha mai detto di sostenere il movimento Defund The Police.
“Il movimento Defund The Police è cresciuto nel partito di Biden e lui sarà obbligato a farlo proprio”, ha detto qualche tempo fa Tim Murtaugh, direttore comunicazione della campagna elettorale di Trump. “Quando noi diciamo di voler togliere i fondi alla polizia parliamo di investire quelle risorse nei bisogni delle nostre comunità” ha spiegato Alicia Garza, co fondatrice del gruppo di attivisti Black Lives Matter.
Non a caso però i sindacati di polizia hanno lanciato l’endorsement a Trump. Lo ha fatto il sindacato della polizia di New York, seguito da quella di Chicago due settimane dopo. Dipartimenti di polizia in due città governate dai democratici. Endorsement che hanno reso ancora più tesi i rapporti tra la polizia e le comunità in queste città.
La legge nazionale per la riforma della polizia
Dopo tutta questa ondata di manifestazioni popolari, il 25 giugno la Camera ha approvato con una maggioranza di 236 voti a 181 il “George Floyd Justice in Policing Act”, la legge nazionale per la riforma della polizia.
Prima di presentare il provvedimento, i leader democratici alla Camera e al Senato Nancy Pelosi e Chuck Schumer, in ginocchio nel Campidoglio, hanno osservato un silenzio durato 8 minuti e 46 secondi in onore di George Floyd, il tempo che ha portato alla sua morte per soffocamento. “Dopo le proteste è il momento delle azioni ha detto Pelosi”. “Empatia e simpatia e le parole di attenzione per chi è morto e ha sofferto sono necessarie ma non abbastanza”, ha detto il senatore afroamericano Cory Booker, ex candidato per la nomination democratica, accanto a Kamala Harris, vice Presidente di Biden. “Gli afroamericani vogliono smettere di essere uccisi. Riformare la polizia è la cosa giusta per tutti gli americani”.
Il Justice in Policing Act comprende una serie di riforme proposte da Biden nel suo programma, che limitano l’immunità della polizia in caso di reati durante le loro attività. Apre le porte a maggiori responsabilità civili in caso di cattiva condotta o di violenza eccessiva, come i tentativi di soffocamento durante i fermi. Il disegno di legge prevede fondi per le polizie locali e federali per migliorare la formazione e la selezione degli agenti e l’uso di tecniche di de-escalations.
La mancata approvazione del Senato
Secondo un sondaggio Cnn, il 57% degli americani crede che la polizia americana tratti meglio i bianchi rispetto agli afroamericani. Nove americani su dieci secondo un sondaggio Yahoo/You Gov sostengono l’idea di una riforma della polizia.
La riforma della polizia è passata alla Camera ma non è mai in questi mesi arrivata a un’approvazione definitiva al Senato, controllato dai repubblicani. Il Justice in Policing Act si è arenato per l’opposizione di Trump.
Adesso Joe Biden è il Presidente eletto e il Senato è ancora sotto il controllo dei repubblicani, con il leader della maggioranza Mitch Mc Connell alla guida. Anche se i due candidati democratici al Senato in Georgia dovessero conquistare entrambi i seggi in palio nelle elezioni suppletive di gennaio, i primi due anni di presidenza di Biden, fino al midterm, saranno caratterizzati da una lotta con i repubblicani per far passare qualsiasi provvedimento. Mc Connell è pronto a ripetere il ruolo che aveva perfezionato durante gli ultimi due anni del secondo mandato di Obama: l’ostruzionismo che ha reso un incubo l’approvazione di ogni provvedimento legislativo proposto dal presidente democratico. Le due priorità di Biden sono far approvare il piano nazionale contro il coronavirus che firmerà nel day one e subito dopo un piano keynesiano di spesa pubblica da 2mila miliardi per il rilancio all’economia. Dovrà cercare dei compromessi. La riforma federale della polizia, per questa empasse politica al Senato, rischia di essere una delle prime vittime collaterali della presidenza Biden.
Questo articolo è pubblicato anche sul numero di novembre/dicembre di eastwest.
George Floyd è stato ucciso a Minneapolis il 25 maggio. Soffocato dal ginocchio del poliziotto Derek Chauvin che lo aveva fermato all’uscita da una drogheria. Dopo la segnalazione del negoziante che aveva chiesto l’intervento degli agenti per una banconota falsa da 20 dollari. Quegli interminabili 8 minuti e 46 secondi del ginocchio del poliziotto sul collo dell’uomo disarmato ripresi dal telefonino di un passante, e il rantolo “I can’t breathe”, non riesco a respirare, sono diventati un simbolo, lo slogan delle rivendicazioni del movimento Black Lives Matter e di quello direttamente collegato Defund The Police.
Tra la fine di maggio e l’inizio di luglio, 26 milioni di persone in 550 città americane hanno manifestato contro i metodi brutali usati dalla polizia per l’uccisione di Floyd: sono state le maggiori protesteper i diritti civili contro il razzismo dagli anni Sessanta. Da allora poco è cambiato. La polizia ha continuato a uccidere persone di colore a un ritmo più elevato rispetto ai bianchi nelle strade americane e l’uso facile delle armi da parte di ufficiali di polizia ha continuato a suscitare proteste.
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