Il Mar Cinese meridionale è causa di forti tensioni tra Usa e Cina. Ora anche la Francia entra nella disputa provocando Pechino e chiedendo il rispetto del diritto internazionale
Il Mar Cinese meridionale è causa di forti tensioni tra Usa e Cina. Ora anche la Francia entra nella disputa provocando Pechino e chiedendo il rispetto del diritto internazionale
La Franciaentra nella disputa del Mar Cinese meridionale, riafferma la partnership strategica con Australia, Stati Uniti e Giappone e avverte la Cina: rispetto per il diritto internazionale. Il sottomarino nucleare SNA Émeraude e la nave di supporto BSAM Seine hanno transitato nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, solcando l’area contesa da Vietnam, Filippine, Taiwan, Malaysia e Brunei.
Le parole della Ministra della Difesa francese
La presenza francese nella regione e le tensioni con Pechino non sono nuove: nel 2019 una fregata di Parigi, la Vendemiaire, transitò nel tratto di acque tra la Cina e Taiwan, con la Marina Militare della Repubblica popolare che intervenne chiedendone l’allontanamento. Ancora prima, nel 2018, la Francia annunciò l’avvio del rafforzamento della sua operatività militare nella regione dell’Indo-Pacifico, anche con la pianificazione di esercitazioni aeree, per contenere l’espansione dell’esercito cinese.
Stavolta spicca la tempistica e il linguaggio utilizzato per giustificare la missione. Florence Parly, Ministra della Difesa, ha spiegato che l’obiettivo è quello di “arricchire la conoscenza dell’area e riaffermare che il diritto internazionale è l’unica regola valida, a prescindere dal mare nel quale si naviga”. La libertà di navigazione in quelle acque è al centro della contesa: con Pechino che reclama circa l’80% dello spazio, il timore è che venga bloccato l’accesso a una regione strategica per i trasporti marittimi, nonché per la presenza di idrocarburi.
Due anni fa, nell’ambito del frameworkShangri-La Dialogue, Parly disse esplicitamente che la Francia avrebbe continuato con dei passaggi nel Mar Cinese meridionale diverse volte l’anno, invitando le parti in causa a tenere libero e accessibile il transito in quelle acque. Stavolta, la Ministra della Difesa ricorda che l’operazione è rivolta “alla protezione della nostra sovranità e dei nostri interessi”, riferendosi alla grande Zona Economica Esclusiva francese nell’Indo-Pacifico.
La risposta del Ministero degli Esteri cinese
Nel daily briefing con la stampa, rispondendo a una domanda di Afp, il portavoce del Ministero degli Esteri Wang Wenbin ha risposto partendo dall’atteggiamento statunitense, che “frequentemente invia navi e aerei nel Mar cinese meridionale per mostrare i muscoli. Questo non porterà alla pace e alla stabilità della regione”. Wenbin ha poi ribadito che Pechino continuerà a prendere tutte le misure necessarie per difendere la sovranità e la sicurezza nazionale, lavorando con le nazioni dell’area.
“Non è un problema di libertà di navigazione — ha fatto notare il portavoce del Ministero degli Esteri cinese — perché la Cina l’ha sempre rispettata nel quadro del diritto internazionale. Ma condanniamo i tentativi finalizzati a danneggiare la sovranità e la sicurezza cinese per via del pretesto alla libertà di navigazione”.
Eppure, come spiegato dalla Marina Statunitense, Washington “sfida le pretese marittime eccessive in tutto il mondo, qualunque sia il reclamante. “L’illegittima e indiscriminata pretesa della Cina nel Mar Cinese meridionale è un grave pericolo al diritto di navigazione, al commercio, alle opportunità economiche di tutte le nazioni che si affacciano nell’area”.
È di pochi giorni fa l’ultimo passaggio di una nave militare degli Stati Uniti, la USS John S. McCain vicino alle Isole Paracel, nel Mar Cinese meridionale e in particolare dopo aver attraversato lo stretto di Taiwan: è stata la prima operazione svolta con il nuovo Presidente Joe Biden. L’Esercito di Liberazione Popolare ha specificato di aver condotto gli statunitensi lontano dalle isole e specificato che quella Usa “è la solita tattica: un mix di manipolazione combinata all’egemonia dei mari che porta in errore l’opinione pubblica”.
Il Mar Cinese meridionale è causa di forti tensioni tra Usa e Cina. Ora anche la Francia entra nella disputa provocando Pechino e chiedendo il rispetto del diritto internazionale
La Franciaentra nella disputa del Mar Cinese meridionale, riafferma la partnership strategica con Australia, Stati Uniti e Giappone e avverte la Cina: rispetto per il diritto internazionale. Il sottomarino nucleare SNA Émeraude e la nave di supporto BSAM Seine hanno transitato nell’Oceano Indiano e nel Pacifico, solcando l’area contesa da Vietnam, Filippine, Taiwan, Malaysia e Brunei.
Le parole della Ministra della Difesa francese
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