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Myanmar, ora la Cina chiede “ordine”


Domenica 14 marzo è stata la giornata più sanguinosa dall'inizio del golpe in Myanmar. Ora le proteste assumono una forte connotazione anti-Pechino

Domenica 14 marzo è stata la giornata più sanguinosa dall’inizio del golpe in Myanmar. Ora le proteste assumono una forte connotazione anti-Pechino

Il punto di non ritorno è vicino, forse è già stato superato. In Myanmar le proteste contro il golpe militare dello scorso 1° febbraio proseguono senza sosta, così come prosegue e, anzi, si intensifica la repressione da parte delle forze di sicurezza. Mentre la comunità internazionale condanna (per ora soprattutto a parole) le violenze, la Cina chiede di ristabilire l’ordine dopo che suoi cittadini e fabbriche sono stati presi di mira.

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