L’incontro tra il Consigliere della Sicurezza Nazionale emiratino e il Presidente iraniano Raisi è il primo di alto livello da più di dieci anni. Un primo passo in avanti verso un nuovo corso delle relazioni
La visita a Teheran di Tahnoon bin Zayed, Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Emirati Arabi Uniti, ha del sensazionale, considerando le tensioni registrate con l’Iran negli ultimi anni. L’incontro col Presidente Ebrahim Raisi è il primo di alto livello da più di un decennio, identificando un possibile, seppur complicato, nuovo corso per Abu Dhabi e Teheran, volto — come si intende dalle dichiarazioni degli esponenti governativi — a calmare le acque di un mare agitato, ossia l’area del Golfo.
In un intreccio confuso e non sempre ben definito di alleanze e politiche attuate, le relazioni tra i due Paesi sono progressivamente deflagrate, con visioni opposte per quanto in avvenimento nei teatri yemenita, libanese, iracheno. Con l’incontro tra bin Zayed e Raisi, l’Uae cerca di chiudere il cerchio di una fase storica complicata, un avvicinamento multilaterale diretto con quelle nazioni causa, nella visione di Abu Dhabi, delle tensioni del recente passato. Infatti, Teheran è solo l’ultima delle capitali visitate dal Consigliere per la Sicurezza Nazionale: non a caso, bin Zayed si è precedentemente recato in Qatar e poi in Turchia.
Teheran, Ankara e Doha sono state al centro della discordia all’interno del Gulf Cooperation Council (Gcc): Emirati e Arabia Saudita non hanno accettato la politica estera indipendente del Qatar — allontanata fino a dicembre 2020 dal GCC —, diventata sempre più vicina alle due nazioni, che svolgevano un ruolo, nella politica della regione, in contrasto con quello di Abu Dhabi e Riad. Dalla guerra in Yemen alla Libia, passando per la Siria e il Libano, le posizioni si sono rese distanti fino al peggioramento definitivo avvenuto negli anni della presidenza Trump: la mano libera di Washington ha contribuito al rafforzamento delle divisioni.
Da quanto si apprende, gli incontri di bin Zayed con i vari esponenti della nomenclatura iraniana — oltre al Presidente Raisi, quello con il suo omologo Ali Shamkhani — hanno individuato come obiettivo la ricerca di stabilità e tranquillità sostenibile, tramite la cooperazione tra le nazioni della regione. Bin Zayed e Shamkhani si sono spinti oltre, ipotizzando legami economici e possibilità d’investimento. “Siamo tutti figli di questa regione e abbiamo un destino comune. Lo sviluppo delle relazioni tra i nostri Paesi è nella nostra agenda”, ha affermato il Consigliere in visita.
L’esponente emiratino ha sottolineato che l’espansione delle relazioni con l’Iran è tra le priorità del suo Paese, descrivendo la Repubblica Islamica come una grande nazione con una situazione geopolitica unica. Il Consigliere per la Sicurezza Nazionale ha inoltre affermato di voler rafforzare i legami nei settori dell’energia, del trasporto e della salute. Un copione simile a quello recitato da Bin Zayed in Qatar e Turchia, che ha portato a un importante miglioramento delle relazioni con i due Paesi. Quello di ieri può essere un primo ma decisivo passo in avanti per il nuovo corso tra Abu Dhabi e Teheran.
L’incontro tra il Consigliere della Sicurezza Nazionale emiratino e il Presidente iraniano Raisi è il primo di alto livello da più di dieci anni. Un primo passo in avanti verso un nuovo corso delle relazioni