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Iran/Afghanistan: scontro armato per i diritti sull’acqua del fiume Helmand


Dal 1973 un trattato regola la condivisione delle acque del fiume di 1000 chilometri che nasce in Afghanistan e arriva in Iran. Una diga afghana ha molto ridotto la portata dell’acqua verso l’Iran e la disputa, che va avanti da anni, è ora esacerbata dalla grave siccità

Una disputa sull’acqua ha rischiato di portare un conflitto tra Afghanistan e Iran nei giorni scorsi. Disputa che, in alcuni scontri alla fine della settimana scorsa, ha portato all’uccisione di due guardie iraniane di confine e una afghana, dopo che da una parte e dall’altra ci sono stati colpi esplosi in direzione dell’altro.

Nel 1973 i due paesi hanno siglato un trattato sulla condivisione delle acque del fiume Helmand, che scorre dall’Afghanistan verso l’Iran orientale. Il fiume, che è lungo più di 1.000 km e attraversa il confine, è stato arginato sul lato afghano per generare elettricità e irrigare i terreni agricoli. Una diga afghana ha infatti favorito l’afflusso di acqua nella provincia di Nimroz, per aiutare nelle coltivazioni, rendendo invece la portata del fiume verso la provincia iraniana del Sistan-Baluchistan quasi nulla. La siccità è un problema in Iran da circa 30 anni, che è peggiorato negli ultimi dieci anni, secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO). L’Organizzazione meteorologica iraniana afferma che circa il 97% del paese deve ora affrontare un serio livello di siccità.

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