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La crisi delle armi a Kiev


Approvato il terzo decreto Draghi per inviare armi all'Ucraina. La “bussola strategica” europea cambia con la guerra e divide la politica italiana

La guerra in Ucraina sta cambiando l’Europa. E, in molti casi, non in peggio. La conferma all’Eliseo di Emmanuel Macron che, come Presidente di turno dell’Unione europea, ha svolto un ruolo attivo nelle ultime settimane per aprire un dialogo con Mosca è un primo segnale positivo che lascia bene sperare per il futuro della costruzione europea che veda finalmente concretizzarsi una politica estera e di difesa comune.

Rafforzato dal risultato delle urne Macron punterà ora tutte le sue carte per far approvare in maggio la cosiddetta “bussola strategica” che prevede un primo embrione di esercito europeo sia pure non in concorrenza con la Nato. Mario Draghi, dal suo buen retiro umbro che lo ha ospitato durante l’isolamento da Covid-19, ha accolto con soddisfazione la conferma di Macron. La sua rielezione rafforza infatti la strategia europea del Presidente del Consiglio italiano per la riforma del Patto di stabilità e il Pnrr così come le azioni di politica interna necessarie a favorire funa soluzione diplomatica per la crisi ucraina.

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