Il Parlamento lituano vota una legge controversa sulla gestione dei flussi migratori, che permette la detenzione di massa delle persone entrate irregolarmente
La Lituania si è dotata di una controversa legge sulla gestione dei flussi migratori che permetterà alle autorità la detenzione di massa delle persone entrate irregolarmente nel Paese, rendendo complicata per i richiedenti asilo la possibilità di appellarsi. Il Parlamento lituano ha approvato la norma con 84 voti su 141 rappresentanti totali nonostante le proteste della Croce Rossa e di altre organizzazioni umanitarie.
I migranti dalla Bielorussia
Vilnius arriva a questa scelta non casualmente: c’entrano, infatti, le crescenti tensioni con la vicina Bielorussia, accusata di aver permesso il passaggio di centinaia di cittadini extracomunitari verso la Lituania come controffensiva alle sanzioni Ue già imposte a Minsk. La pressione migratoria sulla Lituania è piuttosto anomala: per il Ministro degli Esteri Gabrielius Landsbergis si parla di numeri simili a quelli costantemente sperimentati da nazioni quali Grecia e Spagna.
“L’Unione europea dovrebbe avere una strategia comune nella gestione di queste specie di pericoli ibridi — ha commentato nei giorni scorsi il Ministro al Consiglio Europeo dei Ministri degli Esteri — e un piano per la riammissione negli Stati d’origine: un Paese da solo non riesce a rimandare indietro le persone che sono entrate illegalmente. Dobbiamo essere duri con i regimi che utilizzano questa sorta di arma”, riferendosi direttamente alla Bielorussia e chiedendo ulteriori sanzioni verso lo Stato guidato da Alexander Lukashenko.
I voli da Istanbul e Baghdad verso Minsk
L’agenzia europea per la protezione dei confini ha già mobilitato una forza d’intervento rapido composta da 60 elementi per il controllo dei flussi. La Commissaria agli Affari Interni, Ylva Johansson, ha spiegato nel corso di un’audizione parlamentare che numerosi voli in arrivo da Istanbul e Baghdad sono atterrati a Minsk carichi di migranti, utilizzati così per pressare le autorità lituane: un uso sconcertante di esseri umani, sfruttati per fini politici da Lukashenko, ormai in rotta di collisione con l’Unione europea.
Sono 73 le nazioni che possono far viaggiare i propri cittadini liberamente verso la Bielorussia, potendo visitare il Paese senza visto e stare fino a 5 giorni per ricevere il vaccino contro il Covid-19. Le autorità europee e lituane pensano che con questa mossa il Presidente bielorusso spinga i migranti verso Vilnius. Ad oggi, i cittadini entrati illegalmente in Lituania provengo da Iraq, Siria, Iran, Congo, Gambia, Guinea, Mali, Senegal, Afghanistan, Togo, Nigeria.
Fabrice Leggeri, direttore esecutivo di Frontex, all’audizione parlamentare ha spiegato che l’agenzia da lui diretta già da tempo monitora la situazione al confine tra Lituania e Bielorussia. Dando alcuni dati, Leggeri ha evidenziato che dal primo gennaio 2021 almeno 1600 migranti irregolari hanno attraversato la linea di demarcazione tra i due Paesi; tra questi, almeno 800 sono arrivati nella prima settimana di luglio. “Questo è un chiaro segnale che qualcosa stava avvenendo con maggiore intensità: vediamo una forte pressione che potrebbe aumentare nei prossimi giorni”.
Il Parlamento lituano vota una legge controversa sulla gestione dei flussi migratori, che permette la detenzione di massa delle persone entrate irregolarmente