La pace in Sudan non è in vista e il Paese sembra essere uscito dai radar internazionali. L’ONU conta 14.600 morti, a cui si aggiungono 8,5 milioni di persone sfollate. L’emergenza alimentare è alle porte e almeno mezzo milione di nuove vittime sono annunciate.
I colloqui diplomatici in Arabia Saudita non hanno portato finora a nessuna soluzione. Da sette mesi si assiste allo scontro tra le Forze armate sudanesi guidate dal presidente Abdel Fattah al-Burhan e le milizie con a capo l’ex vicepresidente Mohamad Hamdan Dagalo.
Dalla spaccatura tra i militari al ruolo delle potenze straniere. Le tensioni tra esercito e forze paramilitari esplose nei giorni scorsi rappresentano la punta dell’iceberg di uno stallo generale che impedisce la stabilità della nazione
La giunta militare da il via libera all’accordo di 25 anni sottoscritto ai tempi del Presidente al-Bashir: Mosca consegnerà al Paese africano strumenti militari e armamenti in cambio della presenza in un tratto di mare strategico
I manifestanti accusano la giunta militare al potere di non essere in grado di garantire la sicurezza della popolazione e di alimentare gli scontri etnici. Più di trenta morti e centinaia di feriti nella regione del Nilo Azzurro
Svolta nel Paese che si è riavvicinato alla comunità internazionale dopo la deposizione di al-Bashir nel 2019: dopo il colpo di Stato militare dello scorso ottobre, via libera alle trattative per il nuovo esecutivo senza la partecipazione dell’esercito
Dopo la deposizione forzata di Hamdok e le proteste popolari proseguite dal suo reinsediamento a Primo Ministro, il Sudan torna nell’incertezza più totale
Dopo il colpo di Stato, i militari guidati da al-Burhan propongono al Primo Ministro un patto che esclude la coalizione delle Forze per la Libertà e il Cambiamento
Lunedì 25 ottobre le forze armate hanno fatto irruzione nel palazzo presidenziale sciogliendo il Governo e prendendo il potere. In tutto il Paese si protesta contro i militari
Il Paese rischia di ricadere in una spirale di violenza a poca distanza dalla cacciata di al-Bashir: sullo sfondo, il ruolo di al-Burhan, Presidente del Consiglio Sovrano