La vicepresidente, oggi principale figura Dem nella corsa alla Casa Bianca, è stata durante quattro anni l’inviata di Biden in America Centrale per combattere “le cause profonde della migrazione”. Il bilancio non è del tutto positivo, ed apre alcune perplessità sulla possibile relazione di Harris col sud del continente.
Venerdì 19 luglio ricorrono le celebrazioni per il 45esimo anniversario della vittoria del Sandinismo in Nicaragua. Ma il governo di Daniel Ortega è sempre più isolato dalle sanzioni internazionali e dalla feroce repressione delle opposizioni.
L’attentato di Butler galvanizza la base e la convention incorona Donald Trump. Ma è a Vance che bisogna guardare per capire cosa succederà. Trump lo vede come erede e lui è uno dei più trumpiani, ma soprattutto isolazionisti. Cosa pensa Vance e come possono cambiare le relazioni con l’Europa se lui e Trump vincono.
Grande attesa per domani quando Biden presiederà la conferenza stampa conclusiva al summit Nato in corso a Washington. Un nuovo test della brillantezza del presidente. Se anche questa conferenza stampa dovesse andare male, si apre un quadro caotico di difficile soluzione.
A tre settimane dalle presidenziali in Venezuela, Washington riapre il dialogo col governo Maduro. Che però avverte: “Cina, Iran e Russia pronte a difenderci”.
Alle primarie di domenica il Frente Amplio si riconferma primo partito a livello nazionale. Yamandú Orsi sarà il candidato della sinistra alle presidenziali di ottobre. Magro risultato per il centrodestra al governo, mentre l’estrema destra di Cabildo Abierto cade strepitosamente.
Il 28 luglio in Venezuela si terranno le attesissime elezioni presidenziali. Maduro vuole ottenere il suo terzo mandato consecutivo, ma la coalizione dell’opposizione si mantiene in testa in tutti i sondaggi.
Privatizzazioni, sgravi fiscali, poteri speciali al Presidente e grandi tagli all’amministrazione pubblica. La Ley Bases di Milei è passata in Senato nel mezzo di scandali e una dura repressione alle manifestazioni di protesta. I mercati internazionali esultano.
Il presidente colombiano ha annunciato il taglio delle esportazioni di carbone verso Israele “fino a quando non si fermi il genocidio a Gaza”. Quel che in passato fu il principale alleato di Israele nella regione è oggi il primo paese latinoamericano a prendere una posizione ostile.
L’esperimento Liberal-Libertario in Argentina è partito con una serie di misure shock per deregolamentare l’economia. Forte la svolta anche nell’ambito geopolitico: attriti con la Cina e il Brasile, e apertura a Usa e Ue nei settori del litio e idrocarburi.