Robert J. Oppenheimer: trionfo e caduta dell’inventore della bomba atomica. Il libro di Kai Bird e Martin J. Sherwin da cui è tratto il film di Christopher Nolan.
Racconta la vera storia di Saroo, un bambino di cinque anni che si ritrova da solo nel caos della stazione di Calcutta. Aveva accompagnato il fratello maggiore a lavorare di notte, contravvenendo a quanto richiesto dalla madre. Aveva deciso di aspettarlo nel vagone vuoto di un treno in sosta nel villaggio natio.
Nel mondo anglosassone il termine “propaganda” ha una connotazione fortemente negativa, soprattutto in tempi moderni: è la comunicazione faziosa e falsa del nemico, come la “propaganda russa” della Guerra fredda. Ma è chiaro che è una questione di punti di vista.
Si tiene a Cagliari, dal 3 all’8 dicembre, la terza edizione dell’Across Asia Film Festival, appuntamento cinematografico internazionale incentrato sui linguaggi più innovativi dell’attuale produzione cinematografica asiatica.
Ormai di film se ne girano in tutto il mondo ma, storicamente, ci sono tre paesi che hanno sempre prodotto e continuano a produrre una gamma quasi completa di lavori: Usa, Giappone e Francia. Stranamente, però, solo nel cinema francese pare esserci un interesse costante e specifico per la scuola e l’istruzione.
Sono ormai passati cento anni dalla nascita di Thor Heyerdahl, che (per dimostrare le proprie teorie sulla colonizzazione della Polinesia da parte di indigeni partiti dalle coste del Perù) organizzò, nel 1947, una spedizione con imbarcazioni costruite come quelle che erano state utilizzate nell’Oceano Pacifico da “Kon Tiki”, stando all’epopea cantata dai vecchi polinesiani tra i quali Heyerdahl aveva vissuto a lungo.
Il Transylvania International Film Festival, o TIFF, che si svolge ogni anno nella città rumena di Cluj-Napoca nei Carpazi, è stato fondato nel 2001, quando la prima edizione è stata vinta da un film locale, Occident, del regista allora esordiente Cristian Mungiu.
Bottini, tesori e il nostro patrimonio artistico. Molti film di guerra narrano le drammatiche gesta di un manipolo di soldati, ideali rappresentanti delle esperienze di guerra di eserciti e popoli. I film che parlano invece degli aspetti più strategici e astratti della guerra si contano sulle dita di una mano – un famoso esempio è il film biografico Premio Oscar Patton, diretto da Franklin J. Schaffner e co-sceneggiato da un giovane Francis Ford Coppola – perché agli spettatori piace potersi identificare con i personaggi.
Luminosi grattacieli affollati di impiegati bellissimi, interni familiari depressi e violenti dopo il lavoro, oppure l’insolito pensionamento di un custode e di una cameriera messicani. Il cinema racconta il mondo del lavoro e i suoi protagonisti, dentro e fuori lo schermo.
Alla ricerca di uno sguardo “puro” sul mondo, il Laboratorio di Etnografia Sensoriale dell’Università di Harvard, con l’etichetta SEL, ha prodotto alcuni tra i più interessanti documentari degli ultimi anni.