Joe Biden ha ordinato la sospensione della politica di Trump di contenimento dell'immigrazione "Remain in Mexico". I diritti umani tornano al centro della politica estera
Joe Biden ha ordinato la sospensione della politica di Trump di contenimento dell’immigrazione “Remain in Mexico”. I diritti umani tornano al centro della politica estera
Dal 19 febbraio l’amministrazione Biden permetterà l’ingresso in territorio americano ad alcuni migranti che, per via di una politica voluta da Donald Trump, erano obbligati ad aspettare in Messico il tempo di valutazione della loro richiesta di asilo negli Stati Uniti.
Il piano di Trump per il contenimento dell’immigrazione
Quella politica, nota ufficialmente come Migrant Protection Protocols e informalmente come Remain in Mexico, in vigore dall’inizio del 2019, costituiva il tassello principale della strategia dell’amministrazione Trump per ridurre i flussi migratori in entrata negli Stati Uniti e la pressione sul sistema americano dell’immigrazione, “saturo” e non in grado di gestire le domande di asilo.
L’accordo Remain in Mexico è stata forse la maggiore concessione fatta all’amministrazione Trump dal presidente messicanoAndrés Manuel López Obrador, un nazionalista e populista di sinistra. In questi anni il Messico ha accettato di svolgere non solo il ruolo “passivo” di anticamera del sistema dell’immigrazione americano, ospitando sul suo territorio i richiedenti asilo negli Stati Uniti, ma anche quello “attivo” di gendarme, utilizzando un corpo di sicurezza di nuova creazione per respingere i centroamericani diretti verso nord. Il tutto per preservare il libero commercio – Trump minacciò dazi se il Messico non avesse bloccato i flussi migratori: circa l’80% delle esportazioni messicane finiscono in America – e per assicurarsi che Washington non interferisse con il piano di López Obrador per privilegiare le aziende statali nel settore energetico.
La strategia dell’amministrazione Trump per il contenimento dell’immigrazione si reggeva, oltre che sul programma Remain in Mexico, anche su una serie di accordi sull’asilo con i Governi di Guatemala, Honduras ed El Salvador, da dove proviene la maggior parte dei migranti fermati alla frontiera statunitense. Gli accordi – non tutti implementati – obbligavano in sostanza i migranti centroamericani a richiedere l’asilo nei Paesi di transito, prima di poter fare domanda di protezione negli Stati Uniti: per esempio, un richiedente asilo di nazionalità honduregna giunto alla frontiera americana sarebbe stato penalizzato, nella valutazione della domanda, se non avesse prima chiesto asilo in Guatemala.
Lo scopo di tutto questo sistema era allontanare il più possibile i migranti dal confine e dal territorio americano, favorire le deportazioni nei Paesi d’origine e in ultimo scoraggiare le partenze verso gli Stati Uniti.
Cosa sta facendo Biden e perché
Nel suo primo giorno di mandato, però, il Presidente Joe Biden ha ordinato la sospensione di Remain in Mexico. Una settimana fa la sua amministrazione ha annunciato l’inizio del processo di cancellazione degli accordi sull’asilo con Guatemala, El Salvador e Honduras. Dopodiché, l’altro ieri, ha fatto sapere che permetterà a 25mila richiedenti asilo attualmente in Messico di entrare negli Stati Uniti per attendere l’esito delle loro domande.
Il nuovo segretario alla Sicurezza nazionale, Alejandro Mayorkas, ha sottolineato che la mossa non deve essere interpretata come un invito a migrare irregolarmente negli Stati Uniti. Ha detto però che il Presidente Joe Biden ha intenzione di “ricostruire un sistema dell’immigrazione sicuro, ordinato e umano” attraverso una riforma di quelle politiche “che non sono in linea con i valori della nostra nazione”.
La decisione di Biden di smantellare l’architettura regionale sull’immigrazione costruita da Trump risponde – come già visto con il rientro nell’accordo di Parigi sul clima, ad esempio – a finalità sia simboliche che concrete: nel primo caso, c’è la volontà di distanziarsi dal suo predecessore; nel secondo, quella di mettere i diritti umani al centro della politica estera. Il Messico e l’America centrale non sono infatti luoghi sicuri per i migranti. Un focus, questo sui diritti umani, che Biden sfrutterà soprattutto contro la Cina.
Dal 19 febbraio l’amministrazione Biden permetterà l’ingresso in territorio americano ad alcuni migranti che, per via di una politica voluta da Donald Trump, erano obbligati ad aspettare in Messico il tempo di valutazione della loro richiesta di asilo negli Stati Uniti.
Il piano di Trump per il contenimento dell’immigrazione
Quella politica, nota ufficialmente come Migrant Protection Protocols e informalmente come Remain in Mexico, in vigore dall’inizio del 2019, costituiva il tassello principale della strategia dell’amministrazione Trump per ridurre i flussi migratori in entrata negli Stati Uniti e la pressione sul sistema americano dell’immigrazione, “saturo” e non in grado di gestire le domande di asilo.
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