La Cina declassa le relazioni diplomatiche con la Lituania

Pesa la scelta di Vilnius di permettere a Taiwan l’apertura nella capitale di un ufficio di rappresentanza

“Ignorando le forti proteste e le ripetute rimostranze della Cina, la Lituania ha permesso a Taiwan l’apertura di un Ufficio di Rappresentanza. Questo atto crea apertamente la falsa idea di ‘una Cina, una Taiwan’ nel mondo e infrange l’impegno politico della Lituania, presente nel comunicato di avvio delle relazioni diplomatiche con la Repubblica popolare di Cina, sminuendo la sovranità cinese e la sua integrità territoriale, oltre che interferire con gli affari interni della Cina”.

La posizione cinese all’ok delle autorità lituane per l’apertura di un ufficio di Taiwan a Vilnius è durissima e rischia di diventare materia di discussione anche a livello europeo. Dall’ufficio di Josep Borrell, l’Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, fanno sapere che l’iniziativa non rappresenta una violazione della One China policy europea ma principalmente una questione di carattere bilaterale tra Pechino e Vilnius.

La Lituania, come spiegato in un comunicato pubblicato domenica dal Ministero degli Affari Esteri, “riafferma la sua adesione alla ‘One China’ policy ma, allo stesso tempo” ribadisce “il diritto a espandere la cooperazione con Taiwan tramite la creazione di una missione non diplomatica per appoggiare lo sviluppo pratico delle relazioni, così come altre nazioni già fanno. Le attività della rappresentanza taiwanese saranno basate sugli interessi economici”, si legge nella nota.

Pechino, già nel mese di agosto, richiamò l’Ambasciatore a Vilnius visto il progetto di apertura dell’Ufficio di Rappresentanza di Taiwan nella capitale lituana. La stessa azione è stata compiuta dalle autorità lituane il mese successivo, con il ritiro dell’Ambasciatore dalla capitale cinese. Commentando le proteste della Cina, il vice Ministro agli Affari Esteri Mantas Adomėnas ha affermato che “in un certo senso, non è nulla di nuovo, ma una conferma della situazione esistente che si ripete”.

Taiwan rimane uno dei nodi principali di politica estera, motivo di tensione in primis tra la Cina e gli Stati Uniti. Ciononostante, per Pechino potrebbe esserci una vittoria nei prossimi giorni: le elezioni del 28 novembre in Honduras, tra i pochi Paesi al mondo che riconoscono Taiwan, potrebbero essere vinte da Xiomara Castro, in testa nei sondaggi. L’esponente del Libre Party ha annunciato di voler rafforzare le relazioni con la Cina. Da Taipei fanno sapere che rispetteranno l’esito del voto, allo stesso tempo mettendo in guardia Tegucigalpa: attenti a non farvi risucchiare dalle false promesse di Pechino.