In risposta ai movimenti militari della Russia nel mar Baltico e vicino all’Ucraina, la Svezia ha incrementato le esercitazioni militari sull’isola di Gotland, dal grande valore strategico
Messa in allerta dai movimenti militari russi vicino all’Ucraina e nel mar Baltico – ammassamento di truppe da terra nel primo caso, schieramento di mezzi da sbarco nel secondo –, la Svezia ha annunciato un aumento delle attività di sicurezza sull’isola di Gotland. Il tenente generale Michael Claesson ha detto a Reuters che il porto e l’aeroporto di Visby, la città principale di Gotland, sono monitorati e protetti da soldati.
È una mossa rilevante, per diversi motivi.
Il contesto e l’importanza di Gotland
Innanzitutto perché le manovre di Mosca hanno messo in stato d’allerta i suoi vicini, al di là della Svezia: in Finlandia è in corso un dibattito sull’adesione alla Nato; l’Estonia e il resto dei Paesi baltici vorrebbero più unità dell’Alleanza atlantica sui loro territori; la Slovacchia ha raggiunto un accordo sulle basi aeree con gli Stati Uniti.
Poi perché Gotland, data la sua posizione geografica, possiede un grande valore strategico: oltre a essere l’isola più grande della Svezia, si trova a poco più di 300 chilometri di distanza dalla città russa di Kaliningrad, dove è stazionata la flotta del Baltico.
In ultimo, perché è da anni che la Svezia sta portando avanti un piano di militarizzazione di Gotland. Nel 2018, ad esempio, ha ripristinato il reggimento locale, cancellato nel 2005, e gli addestramenti. Nel 2019 ha schierato qui un sistema di difesa missilistico terra-aria. L’invio di soldati a Visby, oggi, è la risposta al transito di navi anfibie russe attraverso lo stretto del Grande Belt, in Danimarca, e fino al mar Baltico.
La paura di Stoccolma
Stoccolma è particolarmente preoccupata per l’assertività di Mosca in politica estera e pensa che la Nato – di cui non fa parte, ma vi collabora – metterebbe a rischio la sicurezza svedese qualora accettasse le richieste russe sul divieto di allargamento dell’alleanza verso est.
La Svezia teme che, nel caso in cui la Russia decidesse di lanciare un attacco – eventualità che giudica improbabile, ma anche impossibile da escludere –, procederebbe innanzitutto con un’invasione aerea di Gotland: controllare l’isola significa infatti controllare anche il traffico marittimo per il Baltico meridionale. Poi arriverebbe la marina da Kaliningrad.
Durante la Guerra fredda, nonostante la neutralità tra Stati Uniti e Unione sovietica, la Svezia disponeva di un esercito di all’incirca 700mila unità, che venne tuttavia smantellato in larga parte una volta conclusasi quella fase storica.
Negli ultimi tempi ha però invertito la tendenza, complici l’aggressività russa e le sue esercitazioni militari nell’area baltica. Nel 2020 il Parlamento svedese ha approvato un piano quinquennale di spesa per la difesa da oltre 3 miliardi di dollari (l’incremento più sostanzioso in settant’anni), che dovrà anche portare il numero dei soldati da 60mila a 90mila entro il 2025.
È una mossa rilevante, per diversi motivi.