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Trattato del Quirinale: Macron punta sull’Italia


Un accordo storico che arriva in un momento di vera svolta nella costruzione europea e che sancisce un asse in grado di guidare l'Europa nella lotta al Covid e verso una Unione più forte e integrata

Le Frecce tricolori e la Pattuglia acrobatica francese hanno disegnato venerdì mattina sul cielo di Roma i colori delle bandiere italiana e francese. Senza errori né incertezze, come quelle che videro gli aerei militari francesi nel 2018 alla festa del 14 luglio a Parigi sbagliare il loro tricolore. Con la stessa chirurgica precisione, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poco prima, nel salone d’onore del Quirinale dopo la firma del Trattato di cooperazione rafforzata italo-francese, stringeva la mano a Macron e insieme a Draghi come quelle di due giovani un po’ litigiosi che vanno riportati alla ragione dal grande saggio.

La gestazione del Trattato non è stata breve né semplice. È andata avanti a singhiozzo con inciampi critici come durante il sostegno dei grillini ai gilet gialli francesi o le accuse di Salvini a Macron sui migranti. Ma Mattarella, anche nei momenti più bui, ha salvato il rapporto con Parigi e Macron glielo riconosce.

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