Primi vertici internazionali sulla situazione in Myanmar: ai colloqui in Indonesia sono presenti ASEAN, Ue, il governo ombra di unità nazionale del Myanmar e l’Onu. Segnali diplomatici anche dal summit nel Laos: si cerca di accelerare sul consenso raggiunto nel 2021 per la tregua, ma mai messo in pratica dalle autorità birmane.
In seguito al colpo di stato, il Myanmar è diventato un perfetto racconto dell’uso e dell’abuso dei social media come arma di informazione di massa negli scenari di guerra.
Lo scorso 4 novembre un cittadino cinese è stato ucciso e altri feriti da colpi dell’artiglieria birmana finiti oltre il confine tra i due Stati: Naiban, la città cinese di confine, è stata evacuata. La guerra civile birmana, che dura da quasi tre anni, appare attualmente fuori controllo.
Per risolvere il dilemma cinese dello stretto di Malacca, il Myanmar ha un ruolo cruciale, per questo la Cina mantiene rapporti stabili con la giunta militare Birmana. La possibile nuova base sull’Isola Great Coco potrebbe essere un vantaggio per Pechino e un problema per l’India
Myanmar, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato ieri una storica risoluzione esprimendo “profonda preoccupazione” per l’attuale stato di emergenza imposto dai militari
La guerra in Ucraina e la crisi economica hanno fatto velocemente passare in secondo piano le sorti del Paese. Ma il Governo di Unità Nazionale continua a combattere contro la giunta militare e può contare sull’appoggio della popolazione e delle minoranze etniche
A un anno dal colpo di Stato, il Myanmar è sull’orlo di una guerra civile. Fabio Polese ha intervistato per eastwest Nicholas Farrelly, ex direttore del Centro di ricerca sul Myanmar all’Università nazionale australiana
L’aumento dell’instabilità in Myanmar, dopo il colpo di Stato militare di un anno, fa ha visto un’impennata nella produzione di narcotici. Le droghe illecite che si producono dominano il mercato dell’Asia-Pacifico
Ieri altri 5 morti a Yangon, in una guerra civile eterna, tra una società civile che non si rassegna a rinunciare al risultato elettorale e una giunta militare violenta e senza scrupoli