La comunicazione gioca un ruolo fondamentale nella percezione della gravità della sfida climatica e della credibilità delle politiche adottate. Cruciali sono anche i meccanismi di verifica e la riduzione dei tempi di applicazione delle decisioni.
La strana e surreale COP 28, organizzata dai petrolieri per liberare il mondo dall’inquinamento prodotto dal petrolio, sembrava destinata a essere la più inconcludente di sempre ma è risultata, a sorpresa, la più incisiva di tutte.
54 Paesi africani hanno firmato la Dichiarazione di Nairobi che chiede l’introduzione a livello globale di una carbon tax “sul commercio di combustibili fossili, sui trasporti marittimi e sull’aviazione a cui potrebbe essere aggiunta una tassa globale sulle transazioni finanziarie”
Il risultato di quattro anni di siccità potrebbe avere conseguenze enormi. La misura del governo si inserisce in un clima già teso, a causa della lunga crisi economica, politica e sociale che il Paese sta attraversando
Il ciclone ha colpito due volte l’Africa sud-orientale con la più alta quantità di energia mai registrata. Secondo gli esperti la durata e la maggiore intensità del fenomeno sono gli effetti del cambiamento climatico
Il 40% della popolazione africana vive ancora senza accesso all’acqua potabile, e l’urbanizzazione e il cambiamento climatico minacciano la già limitata disponibilità idrica. Alcuni paesi africani stanno avviando un percorso di miglioramento, registrando progressi sostanziali nella gestione e distribuzione
Il percorso di decarbonizzazione intrapreso dall’Unione Europea assumerà una scala più globale con l’introduzione del meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Carbon Border Adjustment Mechanism – CBAM)
Nasce l’Alleanza Internazionale per la Resilienza contro la Siccità, lanciata da Spagna e Senegal, con l’appoggio della Convenzione delle Nazioni Unite per Combattere la Desertificazione
Il tramonto, facilitato dalla crescita dei regimi totalitari, della logica multilaterale e del commercio internazionale aumenta il rischio che le tensioni globali, non più governate a livello geopolitico, sfocino in scontri tra blocchi militari