Quale sarà il ruolo di Macky Sall e di Ousmane Sonko? I due uomini politici di punta del Senegal sono fuori dai giochi, rispettivamente per aver raggiunto il limite massimo di mandati e per la condanna. Ma è chiaro a tutti che sono loro a guidare i due schieramenti
In Senegal, sono usciti dalla prigione i due esponenti principali dell’opposizione Ousmane Sonko e Bassirou Diomaye Faye. I politici sono stati liberati la sera del 14 marzo, grazie ad un’amnistia votata dall’Assemblée nationale e ratificata dal capo di stato Macky Sall, nel tentativo di allentare la tensione politica nel Paese in vista delle elezioni presidenziali di questa domenica. La decisione di liberare Sonko e Faye è stata salutata dai loro sostenitori con moti di gioia nelle strade di Dakar, la capitale.
Per Ousmane Sonko, l’amnistia rappresenta l’ennesimo capitolo del suo scontro con il governo e della conseguente vicenda giudiziaria. Dopo essere arrivato terzo in occasione dell’ultimo voto, nel 2019, l’ex sindaco della città di Ziguinchor si è man mano affermato come il principale oppositore del presidente Sall. Alla guida dei Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fraternità (Pastef), Sonko ha portato avanti un discorso panafricanista e anti-francese, conquistando l’appoggio soprattutto delle fasce più giovani della popolazione grazie alle critiche verso il governo di Macky Sall e la sua vicinanza al mondo occidentale.
Insieme ai consensi, tuttavia, per Sonko sono arrivati anche i problemi giudiziari, e nel 2021 il politico è stato accusato di violenza sessuale. L’opposizione senegalese ha sempre sostenuto la sua innocenza, accusando a propria volta il governo di fare un uso strumentale della giustizia per escludere i rivali di Sall dalle elezioni – una tecnica che in precedenza era stata usata anche con Karim Wade, Barthelemy Dias e Khalifa Sall, altri sfidanti potenzialmente insidiosi per il presidente in carica. Alla fine, Sonko non è stato condannato per violenza, ma il tribunale l’ha giudicato comunque colpevole di “corruzione dei giovani” e di “incitamento all’insurrezione”.
Le condanne di Sonko hanno fatto sì che il leader di Pastef venisse effettivamente escluso dalle liste elettorali e dichiarato ineleggibile per il voto del 2024. E così, l’opposizione si è trovata a dover optare per un nuovo candidato, scegliendo il meno conosciuto Bassirou Diomaye Faye. Fino a questi giorni anche lo stesso Faye si trovava in prigione, a causa di un’accusa di oltraggio nei confronti di un magistrato. Tuttavia, la mancanza di una condanna definitiva aveva fatto sì che a gennaio il Consiglio costituzionale dichiarasse Faye eleggibile, al contrario di Sonko.
La liberazione di Sonko e Faye arriva assieme a quella di almeno altre 344 persone, detenute a causa delle proteste che hanno avuto luogo a partire dal 2021. La decisione di concedere un’amnistia è stata presa in questi giorni, nel tentativo di diminuire la tensione politica in un Paese che negli ultimi mesi ha rischiato in più occasioni di assistere ad uno scoppio generalizzato delle violenze, a causa delle condanne di Sonko, dei tentativi di Sall di correre per un terzo mandato – poi falliti – e del rinvio delle elezioni, inizialmente previste per il 25 febbraio.
Effettivamente, l’amnistia rappresenta un passo in avanti verso la stabilizzazione politica del Senegal: fino in ultimo, infatti, non era chiaro se questa sarebbe stata approvata da Sall e se avrebbe riguardato anche i due leader dell’opposizione. Ma anche la loro liberazione non va ad annullare del tutto gli effetti politici che le condanne hanno avuto: Sonko resta ineleggibile e non potrà correre alla presidenza, nonostante il consenso di cui gode, ed è quindi confermata la candidatura di Faye al suo posto.
Ora, il voto di domenica rappresenta il vero banco di prova per il Senegal. La situazione nel Paese resta tesa, ed eventuali nuovi ostacoli verso l’opposizione o sospetti di brogli da parte del governo potrebbero portare a forti proteste da parte della popolazione.
Inoltre, sarà interessante capire quale sarà il ruolo di Macky Sall e di Ousmane Sonko, in questi giorni e nel prossimo periodo. I due uomini politici di punta del Senegal sono fuori dai giochi, rispettivamente per aver raggiunto il limite massimo di mandati e per la condanna. Ma è chiaro a tutti che sono loro a guidare i due schieramenti: difficile dire quanto faranno sentire il loro peso, durante il voto e dopo che il nuovo presidente sarà stato
In Senegal, sono usciti dalla prigione i due esponenti principali dell’opposizione Ousmane Sonko e Bassirou Diomaye Faye. I politici sono stati liberati la sera del 14 marzo, grazie ad un’amnistia votata dall’Assemblée nationale e ratificata dal capo di stato Macky Sall, nel tentativo di allentare la tensione politica nel Paese in vista delle elezioni presidenziali di questa domenica. La decisione di liberare Sonko e Faye è stata salutata dai loro sostenitori con moti di gioia nelle strade di Dakar, la capitale.