La Russia fornirà all'Iran un sistema satellitare avanzato che ne accrescerà le capacità militari di monitoraggio in Medio Oriente; preoccupati gli alleati nell'area e gli Stati Uniti
La Russia fornirà all’Iran un sistema satellitare avanzato che ne accrescerà le capacità militari di monitoraggio in Medio Oriente; preoccupati gli alleati nell’area e gli Stati Uniti
Il Washington Post scrive che la Russia fornirà un sistema satellitare avanzato all’Iran che ne accrescerà significativamente le capacità militari di monitoraggio in Medio Oriente. Si tratta di un satellite Kanopus-V, prodotto in Russia con componenti russi, e dotato di una videocamera ad alta risoluzione, da 1,2 metri. È comunque una qualità molto inferiore rispetto a quella dei satelliti spia americani, ma per Teheran si tratta di un grosso passo in avanti.
Dopo ripetuti insuccessi, l’anno scorso l’Iran è riuscito a mandare in orbita un satellite da ricognizione militare, il Noor-1, che è stato però deriso dagli Stati Uniti e paragonato a una webcam. Con il Kanopus-V russo, invece – in teoria pensato per l’uso civile –, l’esercito iraniano si garantirà la possibilità di monitorare una vasta area, dalle basi militari in Israele alle raffinerie di petrolio sul golfo Persico alle strutture in Iraq che ospitano le truppe americane.
I contatti tra Russia e Iran
Le fonti sentite dal Washington Post sostengono che il lancio avverrà in Russia entro qualche mese. I contatti tra le Guardie rivoluzionarie – l’organizzazione paramilitare iraniana che si occupa di intelligence e di politica estera e interna – e Mosca risalgono al 2018, con diversi viaggi in entrambi i sensi per definire l’accordo e gli aspetti logistici. Questa primavera un gruppo di esperti russi si è recato in Iran per la formazione dei tecnici locali che si occuperanno della gestione del satellite, che dovrebbe avvenire da una struttura di recente costruzione situata nella città di Karaj, nel nord del Paese, vicino la capitale.
Oltre alla portata geografica di spionaggio offerta dal satellite, a preoccupare gli Stati Uniti e gli alleati in Medio Oriente sono altre due cose. La prima è la possibilità che l’Iran condivida le immagini raccolte con i gruppi filo-iraniani sparsi per la regione: le milizie sciite in Iraq e in Siria, i ribelli houthi che combattono contro l’Arabia Saudita in Yemen oppure Hezbollah in Libano. La seconda è che le nuove capacità satellitari, combinate ai missili balistici e ai droni già in possesso, possano permettere a Teheran di colpire bersagli con maggiore precisione ed efficacia.
Di recente Mosca ha fatto sapere che Teheran ha mostrato interesse per le armi russe. Ma già nel 2015 i due Paesi avevano stretto un patto di collaborazione satellitare relativo alla raccolta di “informazioni sulla superficie della Terra, sull’atmosfera e sugli oceani”. Ambiti teoricamente civili, dunque, anche se il caso del satellite Kanopus-V dimostra quanto sia facile scivolare nell’uso militare.
La Russia non sta ampliando soltanto la sua presenza militare in Iran, ma anche quella economica: ne sono una prova il coinvolgimento russo nei lavori a una centrale energetica nel sud e l’annuncio – pochi giorni fa – dell’azienda petrolifera Lukoil circa il suo ritorno nel settore iraniano degli idrocarburi (a patto che le sanzioni statunitensi vengano rimosse, però).
L’incontro tra Biden e Putin
La possibile consegna del satellite Kanopus-V nelle mani dell’Iran andrà probabilmente ad aggiungersi alla già lunga lista di argomenti di cui i Presidenti americano e russo, Joe Biden e Vladimir Putin, dovranno discutere durante l’incontro faccia-a-faccia della prossima settimana. L’ultimo punto critico riguardava le responsabilità di Mosca negli attacchi informatici che hanno paralizzato prima l’oleodotto Colonial Pipeline, poi gli stabilimenti di lavorazione della carne di JBS, gigante del settore (prima ancora c’era stato il caso SolarWinds).
La collaborazione satellitare Russia-Iran rafforzerà forse le posizioni di chi, negli Stati Uniti, è contrario al ritorno all’accordo sul nucleare del 2015 perché teme che la distensione finirà per dare campo libero alle ambizioni militari iraniane nella regione. In realtà, la stessa amministrazione Biden non ha intenzione di accontentarsi del vecchio accordo e vuole una piattaforma più ampia che permetta il monitoraggio delle capacità missilistiche di Teheran e del suo sostegno alle milizie alleate.
Il Washington Post scrive che la Russia fornirà un sistema satellitare avanzato all’Iran che ne accrescerà significativamente le capacità militari di monitoraggio in Medio Oriente. Si tratta di un satellite Kanopus-V, prodotto in Russia con componenti russi, e dotato di una videocamera ad alta risoluzione, da 1,2 metri. È comunque una qualità molto inferiore rispetto a quella dei satelliti spia americani, ma per Teheran si tratta di un grosso passo in avanti.
Dopo ripetuti insuccessi, l’anno scorso l’Iran è riuscito a mandare in orbita un satellite da ricognizione militare, il Noor-1, che è stato però deriso dagli Stati Uniti e paragonato a una webcam. Con il Kanopus-V russo, invece – in teoria pensato per l’uso civile –, l’esercito iraniano si garantirà la possibilità di monitorare una vasta area, dalle basi militari in Israele alle raffinerie di petrolio sul golfo Persico alle strutture in Iraq che ospitano le truppe americane.
I contatti tra Russia e Iran
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