L’ultima edizione del salone dell’industria aerospaziale cinese si è fatta notare per le molte tecnologie militari avanzate. Ma è soprattutto un drone ad aver suscitato maggiore curiosità…
L’ultima edizione dell’Airshow China, il salone dell’industria aerospaziale cinese che si tiene ogni anno nella città di Zhuhai, si è fatta notare per le tante presentazioni al pubblico di velivoli militari di fascia alta, solitamente tenuti in segreto. Il mezzo che ha forse destato più attenzione è un drone – un progetto, per il momento – a lunga distanza modello FH-97, in grado di trasportare diversi tipi di armi e dotato di capacità di guerra elettronica e di movimento in sciame.
Le specifiche del drone in questione non sono state rivelate, ma l’apparecchio ricorda molto nell’aspetto e nelle funzioni l’aeromobile a pilotaggio remoto statunitense XQ-58A Valkyrie, sviluppato dalla Kratos. Proprio come quest’ultimo, infatti, l’FH-97 cinese svolge il ruolo di “fedele gregario” (cioè di protezione e supporto) degli aerei da caccia con piloti a bordo, maggiormente costosi e preziosi. Oltre alla Cina e agli Stati Uniti, droni di questo tipo sono in sviluppo anche in Russia, Australia, Regno Unito e India.
Le nuove capacità aerospaziali della Cina
Un altro velivolo interessante, sempre un drone, è il GJ-11, un mezzo avanzato da combattimento realizzato con tecnologie stealth per renderlo difficilmente rilevabile dai radar. È stato progettato per sfuggire ai sistemi di localizzazione e colpire obiettivi ben difesi. Una volta che il suo sviluppo sarà completo – ma non sarà facile, pensano gli analisti –, il GJ-11 si rivelerà probabilmente una minaccia per Taiwan (che la Cina considera parte del suo territorio) e per il Giappone (c’è una disputa sulle isole Senkaku). Nell’eventualità di un conflitto, le forze taiwanesi dovranno guardarsi anche dal nuovo caccia J-16D, mostrato al salone di Zhuhai, equipaggiato per la guerra elettronica e per superare le difese antiaeree: l’E/A-18G Growler di Boeing può essere considerata la sua controparte statunitense.
L’Airshow China 2021 è stato insomma un’esibizione delle nuove capacità aerospaziali cinesi, sia militari che civili. Ad esempio, durante la fiera sono stati fatti volare, per la prima volta, degli aerei da caccia J-20 dotati di motori cinesi anziché russi. E sappiamo che sono in fase di test due tipi di motori, sviluppati internamente, per gli aerei militari da trasporto Xian Y-20.
È stato poi esposto un prototipo del drone CH-6, impiegabile per operazioni di ricognizione e di attacco di lunga distanza, e il WZ-7, per la sorveglianza da grandi altezze. Il drone WZ-7 era già stato avvistato nei pressi dei confini con l’India e con la Corea del Nord, oltre che nel Mar Cinese meridionale: è simile all’americano RQ-4 Global Hawk di Northrop Grumman, benché non possieda motori altrettanto potenti.
Ultimo ma non meno importante, l’annuncio del lancio nel 2028 – due anni prima del previsto – della nuova generazione di razzi pesanti cinesi, che serviranno eventualmente a lanciare un veicolo spaziale con equipaggio verso la Luna.
Tutte queste tecnologie sono destinate principalmente all’Esercito popolare di liberazione (le forze armate cinesi) e rientrano nel piano di Pechino per completare la modernizzazione del proprio apparato militare per il 2035 ed essere in grado di schierare un esercito di prima fascia entro il 2050. È possibile però che alcuni dei velivoli mostrati all’Airshow China possano venire esportati in mercati già noti al Paese, come il Pakistan, gli Emirati Arabi Uniti o la Serbia.
I progressi nell’aeronautica civile
Al di là del versante militare, il salone di Zhuhai è stato rilevante anche per gli aeromobili per uso civile: è un mercato nel quale la Cina vuole contare di più – i due maggiori rappresentanti internazionali sono l’americana Boeing e l’europea Airbus –, puntando a rendersi tecnologicamente autosufficiente dalle aziende straniere.
Il velivolo che meglio incarna le ambizioni cinesi è il C919, un aereo a corridoio singolo realizzato dalla società statale COMAC, progettato apposta per competere con i Boeing 737 MAX e con la famiglia A320neo di Airbus. All’Airshow China è stato esposto un modello del motore CJ1000, sviluppato dalla Aero Engine Corporation of China e destinato ai C919: andrà a sostituire i motori CFM International LEAP-1C, di importazione.
L’ultima edizione del salone dell’industria aerospaziale cinese si è fatta notare per le molte tecnologie militari avanzate. Ma è soprattutto un drone ad aver suscitato maggiore curiosità…