Il viaggio di Blinken tra Danimarca, Islanda e Groenlandia segnala l'importanza dell'Artico, per la questione climatica e per lo sfruttamento di risorse naturali innovative
Il viaggio di Blinken tra Danimarca, Islanda e Groenlandia segnala l’importanza dell’Artico, per la questione climatica e per lo sfruttamento di risorse naturali innovative
Il segretario di Stato americano Antony Blinken partirà oggi per un viaggio diplomatico tra Danimarca, Islanda e Groenlandia che si fa notare già per la sua durata: cinque giorni, fino a giovedì 20 maggio; un probabile segnale dell’importanza dell’Artico per l’amministrazione del Presidente Joe Biden. Il viaggio è motivato certamente dalla questione climatica – un tema ai primi posti nell’agenda estera della Casa Bianca –, dato che l’Artico si sta riscaldando a un tasso doppio rispetto al resto del pianeta. Ma la vera priorità sarà rinsaldare i legami tra gli Stati Uniti e i Paesi dell’Estremo Nord, una regione sempre più centrale nella competizione tra le potenze per via dello scioglimento dei ghiacci, che potrebbe aprire alla definizione di nuove rotte commerciali e allo sfruttamento di risorse naturali.
Blinken sarà prima a Copenaghen, capitale della Danimarca. Poi, lunedì 17, andrà a Reykjavik, in Islanda, per un altro giro di incontri con i rappresentanti politici. Si tratterrà qualche giorno per essere infine il 20 maggio a Kangerlussuaq, in Groenlandia, e conoscere i membri del nuovo Governo guidato da Múte Bourup Egede.
La visita in Islanda
Dei tre, il soggiorno più seguito dalla stampa sarà probabilmente quello islandese.
Blinken visiterà la base militare statunitense di Keflavik, importante durante la Seconda guerra mondiale ma soprattutto nel periodo della Guerra fredda con l’Unione sovietica. È stata chiusa nel 2006, ma Washington – visto il rinnovato valore strategico dell’Artico – la sta ristrutturando perché possa ospitare il nuovo aereo da pattugliamento marittimo Boeing P-8 Poseidon. L’obiettivo è fare della struttura un posto di osservazione dei movimenti della Russia ed eventualmente della Cina, altra potenza dalle ambizioni artiche benché geograficamente lontana. Nel 2022 anche la Norvegia – con la quale gli Stati Uniti hanno firmato un accordo rivisitato di difesa – riceverà da Boeing le prime consegne di P-8 Poseidon.
Molto più rilevante da un punto di vista mediatico sarà il vertice del Consiglio artico – forum che riunisce i Paesi e le popolazioni indigene della regione – di Reykjavik del 19-20 maggio e, in particolare, l’incontro tra Blinken e il Ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. La riunione tra i due servirà a tastare il terreno in vista di un possibile summit tra Biden e Vladimir Putin.
C’è parecchia distanza tra Washington e Mosca: il comune interesse per il contrasto ai cambiamenti climatici potrebbe però rappresentare un punto di incontro. Benché sia possibile, non si tratta di un fatto scontato: la neutralità carbonica è anche uno strumento politico. Gli Stati Uniti, che con Biden si stanno riprendendo la leadership climatica, vogliono spingere gli altri Paesi a darsi obiettivi di riduzione delle emissioni sempre più ambiziosi. La Russia respinge questo approccio, perché potenzialmente dannoso per la propria economia dipendente dagli idrocarburi, e parla di “corsa irragionevole” ai numeri.
La visita in Groenlandia e le terre rare
Le visite di Blinken in Danimarca e Groenlandia sono strettamente connesse, visto che la seconda dipende politicamente dalla prima. Si parlerà, a Copenhagen, di crisi climatica e di nuove tecnologie per le energie pulite, che serviranno a raggiungere la decarbonizzazione e a garantire la competitività economica.
Quella a Kangerlussuaq sarà appena la quarta visita di un segretario di Stato americano sul suolo groenlandese. Che l’isola stia acquisendo una ancora maggiore importanza geopolitica per gli Stati Uniti è testimoniato anche dalla riapertura, l’anno scorso, del consolato nella capitale Nuuk.
La Groenlandia può esibire, oltre alla sua posizione geografica, anche sostanziosi giacimenti – i più grandi non sfruttati al mondo – di terre rare: si tratta di metalli critici per la produzione di dispositivi elettronici, mezzi militari e tecnologie per le energie pulite (batterie o turbine eoliche), le cui forniture sono però dominate dalla Cina.
La Groenlandia è governata da un partito – Comunità Inuit – che ha costruito la sua vittoria alle elezioni dello scorso aprile sull’opposizione a un grande progetto sulle terre rare, chiamato Kvanefjeld, per via della presenza di depositi di uranio nel sito. Comunità Inuit non è contraria per principio allo sviluppo minerario. E, in realtà, il blocco del progetto Kvanefjeld potrebbe far comodo agli Stati Uniti, vista la partecipazione di una società cinese.
Probabile che, come con Lavrov, Blinken voglia tastare il terreno anche in Groenlandia e capire le posizioni del Governo nei confronti di un altro progetto sulle terre rare: si chiama Kringlerne, non è distante da Kvanefjeld, non prevede l’esportazione di uranio ed è sostenuto dagli Stati Uniti.
Il viaggio di Blinken tra Danimarca, Islanda e Groenlandia segnala l’importanza dell’Artico, per la questione climatica e per lo sfruttamento di risorse naturali innovative
Il segretario di Stato americano Antony Blinken partirà oggi per un viaggio diplomatico tra Danimarca, Islanda e Groenlandia che si fa notare già per la sua durata: cinque giorni, fino a giovedì 20 maggio; un probabile segnale dell’importanza dell’Artico per l’amministrazione del Presidente Joe Biden. Il viaggio è motivato certamente dalla questione climatica – un tema ai primi posti nell’agenda estera della Casa Bianca –, dato che l’Artico si sta riscaldando a un tasso doppio rispetto al resto del pianeta. Ma la vera priorità sarà rinsaldare i legami tra gli Stati Uniti e i Paesi dell’Estremo Nord, una regione sempre più centrale nella competizione tra le potenze per via dello scioglimento dei ghiacci, che potrebbe aprire alla definizione di nuove rotte commerciali e allo sfruttamento di risorse naturali.
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