Destinazione sempre più interessata all’arte: Abu Dhabi ha dato vita al celebre progetto “A History of the World in 100 Objects”, ovvero, la storia del mondo esplicata in cento oggetti presentati al pubblico per cento giorni presso il distretto culturale di Manarat Al Saadiyat.
In tempi di crisi, nasce il co-housing, una nuova forma dell’abitare. È l’abitare comune senza rinunciare agli spazi individuali, riconquistando quel valore essenziale del vicinato che la dimensione urbana ha cancellato.
Chi avrebbe mai potuto pensare che dei graffiti rupestri, con circa ottomila anni sulle spalle, potessero essere trattati da “infedeli” e additati come colpevoli per offesa alla religione tanto da dover essere cancellati?
Un progetto crowd sourcing del governo inglese riporta in vita gli “eroi comuni” della Grande guerra. A quella “festa” c’erano tutti. Paul Klee, importante esponente dell’Espressionismo, del Cubismo e del Surrealismo, nonché del movimento Bauhaus, dipingeva la livrea mimetica sulle fusoliere dei caccia tedeschi; Maurice Ravel, compositore del Bolero, suonava il clacson del suo camion sulle sterrate nei pressi di Verdun e Basil Rathbone, lo Sherlock Holmes cinematografico, si aggirava per le linee nemiche travestito da cespuglio, liberando ostaggi e carpendo segreti militari.
L’agenzia ONU per i rifugiati e la svedese Ikea si sono messe insieme per dare qualcosa di meglio di tende da campo a chi, per un disastro d’un tipo o l’altro, è obbligato a fuggire dalla propria casa.