Emmanuel Macron ha criticato la politica estera del Regno Unito post Brexit, viziata da una megalomane pretesa di indipendenza dalla Ue
In un’intervista al quotidiano britannico Guardian, il Presidente francese Emmanuel Macron ha criticato la politica estera del Regno Unitopost Brexit per essere poco focalizzata e per ricercare la vicinanza a tanti Paesi diversi senza un indirizzo preciso.
“Quale politica vuole scegliere la Gran Bretagna? Non può essere la migliore alleata degli Stati Uniti, la migliore alleata dell’Unione europea e la nuova Singapore… Deve scegliere un modello”, ha detto Macron. L’allusione è alla Global Britain, lo slogan utilizzato dal Governo del Primo Ministro Boris Johnson per racchiudere l’ambizione del Paese di esercitare influenza a livello globale e di cogliere tante nuove opportunità commerciali anche dopo l’uscita dall’Unione europea.
L’allineamento agli Stati Uniti
In particolare, Johnson si è allineato molto agli Stati Uniti di Donald Trump – ha escluso l’azienda cinese Huawei dai fornitori per la rete 5G, ad esempio – nel tentativo di continuare a garantire a Londra una rilevanza internazionale. Con la nuova amministrazione americana, però, ci sarà probabilmente minore affinità ideologica: Joe Biden non guardava a Brexit con favore e soprattutto è contrario – ha origini irlandesi – al ritorno di un confine rigido tra l’Irlanda e l’Irlanda del nord. Ma non significa che si arriverà allo strappo tra Washington e Londra: i due alleati resteranno tali; Johnson e Biden continueranno a collaborare sul confronto con la Cina e cominceranno a farlo sul contrasto ai cambiamenti climatici.
Come Singapore, ma sul mare del Nord
Oltre a sottolineare la ricerca di una stretta partnership con l’America, Emmanuel Macron ha parlato del tentativo del Regno Unito di essere “la nuova Singapore”. Il riferimento è al cosiddetto level playing field, uno dei principali punti di contrasto che hanno complicato e ritardato il raggiungimento di un accordo post-Brexit tra Bruxelles e Londra. Il termine indica tutti quegli standard normativi che il Regno Unito avrebbe potuto abbassare – meno diritti per i lavoratori, meno tasse e maggiore deregolamentazione – per favorire le proprie aziende nella concorrenza con quelle europee e per attirare investimenti stranieri. Ispirandosi quindi al modello di Singapore, città-stato in Asia meridionale e importantissimo centro finanziario, per diventare appunto la “Singapore sul mare del Nord”.
Cosa ha detto Macron
Macron ha detto al Guardian che “se il Regno Unito opta per una politica completamente transatlantica, allora dobbiamo chiarire, perché ci saranno divergenze sulle regole e sull’accesso ai mercati”.
In questa frase Macron riafferma la distanza tra i valori europei e quelli statunitensi – aveva addirittura evocato un “consenso di Parigi” alternativo al Washington consensus –, ma ribadisce anche la cosiddetta “autonomia strategica”, di cui è uno dei maggiori promotori. Quell’idea, cioè, secondo la quale l’Europa deve rafforzare le proprie industrie nei settori strategici ed elaborare una politica estera indipendente dagli Stati Uniti (che pure rimangono gli alleati storici) e dalla Cina.
Se invece il Regno Unito deciderà di essere la nuova Singapore, “come un tempo ha insinuato… beh, non lo so. Non sta a me decidere, ma gradirei rapporti buoni e pacifici. I nostri destini”, quelli europei e britannici, “sono legati, il nostro approccio intellettuale è legato, i nostri ricercatori e i nostri operai lavorano assieme. Credo in un continente sovrano e negli Stati nazione. Non credo nel neo-nazionalismo”.
Per poi concludere: “Penso che Brexit sia un errore”, ma Bruxelles e Londra “rimangono alleate. La storia e la geografia non cambiano”, lasciando intendere che il Regno Unito è in Europa e che il suo partner di riferimento naturale, geografico, è dunque l’Unione europea. Lo aveva già detto nel suo discorso di fine anno ai francesi.
Non si tratta di uno scoop, ma di un aspetto centrale della geopolitica francese: ribadire che il Regno Unito è sì un’isola, ma che è legata all’Europa continentale. E che questi legami, economici e di sicurezza, non si scioglieranno con Brexit.
Emmanuel Macron ha criticato la politica estera del Regno Unito post Brexit, viziata da una megalomane pretesa di indipendenza dalla Ue
In un’intervista al quotidiano britannico Guardian, il Presidente francese Emmanuel Macron ha criticato la politica estera del Regno Unitopost Brexit per essere poco focalizzata e per ricercare la vicinanza a tanti Paesi diversi senza un indirizzo preciso.
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