Dopo la Primavera Araba del dicembre 2010, l’allora Presidente Ben Ali è stato deposto dopo oltre 20 anni di regime. Nell’ottobre 2011 l’Assemblea Nazionale Costituente (NCA) ha cominciato a stilare una nuova Costituzione, ratificata nel gennaio 2014. Nell’ottobre si sono tenute le elezioni parlamentari vinte da Nidaa Tounes e nel dicembre 2014 Beji Caid Essebsi è diventatoil primo Presidente eletto sotto la nuova Costituzione. Nonostante la Tunisia sia considerata uno dei rari successi della Primavera Araba e venga lodata come modello per il Medio Oriente tormentato dai conflitti, le autorità non sono state in grado di risolvere alcune questioni critiche: disoccupazione, disparità regionali, corruzione e sicurezza locale. Dopo vari governi e crisi politiche, nell’agosto 2016 il Parlamento ha votato una mozione di sfiducia dando vita ad un nuovo governo di unità nazionale guidato dal Primo Ministro Youssef Chahed. Il presidente Essebsi resta a oggi la figura più influente del Paese, poiché ricopre anche la carica di leader del partito di maggioranza Nidaa Tounes, di cui è il fondatore. Le prossime elezioni generali non si terranno fino al 2019.
Il nodo resta la crisi economica e la questione migratoria, Saied ha ribadito l’impegno di Tunisi a cooperare nel controllo delle migrazioni ma ha espresso la ferma opposizione del suo Paese a diventare luogo di soggiorno per i migranti irregolari.
I dati dimostrano la centralità di Tunisi per controllare i flussi migratori nel Mediterraneo. Evitare il tracollo economico del Paese si trasforma in una priorità per il governo Meloni e per tutta l’Europa. Senza i fondi, la Tunisia rischia il default
Crescono le partenze dei migranti, anche a causa della crisi in Tunisia: aggressioni, abusi e insostenibili condizioni di vita spingono i migranti subsahariani a tentare la rotta del Mediterraneo. L’aumento dei decessi in mare, invece, è in parte dovuto alle mancanze nei soccorsi da parte degli Stati
Il risultato di quattro anni di siccità potrebbe avere conseguenze enormi. La misura del governo si inserisce in un clima già teso, a causa della lunga crisi economica, politica e sociale che il Paese sta attraversando
Il Presidente tunisino ha invocato misure urgenti contro l’immigrazione illegale di africani subsahariani, definendola parte di “un piano criminale” per fare della Tunisia “solamente un Paese africano e non un membro del mondo arabo e islamico”. Sostegno a Saied da parte del Governo italiano mentre sono molto dure le reazioni dell’Unione africana
La bozza di Costituzione voluta dal Presidente Kais Saied comprime i poteri del Parlamento e dell’apparato giudiziario. Nel weekend centinaia di persone hanno manifestato a Tunisi
Kais Saied ha pubblicato una bozza che verrà sottoposta a referendum il 25 luglio. Se gli elettori dovessero approvarla, otterrà ampi poteri e il sistema politico si trasformerebbe in un’autocrazia
Le manifestazioni dell’ultimo anno hanno indotto il Presidente Saied a congelare i poteri del Parlamento. La fiducia dei tunisini nel Governo è oggi tra le più basse del mondo arabo