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Elefanti a parte

Professione spaventascimmie

Questa è una di quelle “notizie” della serie Succede Solo in India. Nel centro nevralgico della diplomazia nazionale, un’area verdissima e molto elegante di New Delhi, l’avanzata delle scimmie ha sempre creato problemi agli abitanti della zona. Prima si combattevano con un’altra specie di scimmia, l’entello, ma da quando il governo ha illegalizzato tenerli in cattività in zone urbane, lo spaventascimmie è diventata una professione regolarmente retribuita. Svolta da umani.

L’India ha fatto saltare il trade facilitation agreement del Wto

Alla fine non c’è stato verso, il 31 luglio l’India non ha mollato la presa e ha fatto saltare lo “storico” trade facilitation agreement che avrebbe snellito burocrazia e regolamentazioni, portando giovamento economico (1 trilione di dollari) e occupazionale (21 milioni di posti di lavoro) nel commercio mondiale. Alcune precisazioni e correzioni rispetto al pezzo di alcuni giorni fa.

Finmeccanica, un’archiviazione un po’ così

È di ieri la notizia che la Procura della Repubblica di Busto Arsizio ha disposto l’archiviazione del procedimento nei confronti di Finmeccanica per il caso delle tangenti pagate in India a margine della vendita degli elicotteri Vip al Ministero della Difesa di Delhi. Detta così pare che Finmeccanica, citando il comunicato dell’azienda, sia stata riconosciuta come “estranea ai fatti”. Fuori dall’Italia, diciamo, la spiegano un po’ meglio.

Braccio di ferro India vs Wto

Il 31 luglio dovrebbe arrivare la firma dei membri della World Trade Organization (Wto) per un trattato globale sul rilassamento delle regole commerciali: alleggerire la burocrazia e rinunciare a misure protezionistiche per, dicono dal Wto, guadagnarci tutti. Una manciata di giorni fa l’India ha fatto marcia indietro, minacciando di far saltare un accordo storico da un trilione di miliardi.

Come non attaccare Narendra Modi

“Europarlamentare accusa Modi di ‘razzismo'”. Notizia breve e sintetica, ma che se analizzata esemplifica alla perfezione tutti gli errori da NON commettere se si vuole muovere accuse contro il nuovo primo ministro indiano.

Arundhati Roy e modelli culturali dimenticati

Arundhati Roy, scrittrice e attivista indiana molto nota anche all’estero, la scorsa settimana ha attaccato la figura del Mahatma Gandhi, accusandolo di aver appoggiato la discriminazione castale nel paese che, ancora oggi, rappresenta uno dei fardelli più pesanti del lascito culturale pre britannico. Polemiche a destra e a manca contro Roy, che alla fine però ha detto anche- forse riportate male o non riportate da tutti – delle cose condivisibili.

Dire qualcosa contro le bombe israeliane, in India

Il parlamento indiano, dopo giorni di proteste veementi durante i lavori della Lok Sabha (la camera bassa), pare sia riuscito a convincere l’esecutivo Modi ad analizzare e pronunciarsi formalmente sulla crisi di Gaza. Condannando Israele, con ogni probabilità. Un rischio che gli Esteri di Delhi hanno cercato di scongiurare.

Brics che non c’entrano niente tra loro

Domani in Brasile inizia il meeting dei Brics, il primo per il primo ministro Narendra Modi. Dietro la sigla catchy di un gruppo idealmente creato per semplificare la vita agli investitori e ai giornalisti di mezzo mondo, però, si celano una serie di profonde disparità interne da tenere bene a mente.

L’inquietante Amit Shah è il nuovo presidente del Bjp

Ieri il partito nazionalista indiano Bharatiya Janata Party (Bjp) ha annunciato l’ultimo avvicendamento alla carica di presidente: Rajnath Singh, attualmente ministro degli Interni del governo Modi, è stato sostituito da Amit Shah, inquietante braccio destro di Modi in Gujarat. Ecco perché si tratta di una nomina pesantissima.

Come contare i poveri

Un anno fa raccontavo dell’entusiasmo – parzialmente ingiustificato – col quale la Commissione del Piano indiana aveva annunciato il grande traguardo di una diminuzione dei poveri nel paese senza precedenti. Poi, a ben vedere, c’era il trucco. Oggi, con nuovi criteri stilati da una commissione creata ad hoc, pare che i poveri in India siano sì diminuiti, ma che erano molti più del previsto.

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